Lettera del Consulente – Benvenuti a bordo: come inizia l’esperienza in azienda

Collaborazioni solide e professionali fin dal primo giorno

  • Un inserimento chiaro fin dall’inizio favorisce un buon avvio e integrazione in azienda

  • Trasparenza e ascolto aiutano a costruire un rapporto professionale solido

  • Orientamento, formazione e supporto nei primi mesi sono fondamentali

Cari Clienti e Lettori,

Oggi vogliamo condividere con voi una riflessione su un momento cruciale nella vita di ogni impresa: l’arrivo di un nuovo collaboratore in azienda.

Nel nostro lavoro di gestione delle pratiche amministrative capita spesso di assistere a dimissioni già nelle prime settimane o al mancato superamento del periodo di prova, nonostante un processo di selezione accurato. Secondo alcune analisi, quasi il 34% dei nuovi assunti lascia il proprio impiego entro il primo mese. Ma cosa succede in questi casi? Spesso il problema non è la selezione, bensì ciò che avviene subito dopo: l’onboarding.

Cos’è l’onboarding e perché è importante

L’onboarding è il percorso che accompagna il nuovo dipendente nella conoscenza dell’azienda, delle persone, delle procedure e della cultura organizzativa. Serve a fornire tutte le informazioni e gli strumenti necessari per un inserimento efficace.

È una fase determinante perché incide su motivazione, produttività e fidelizzazione (inclusa la capacità di trattenere i talenti).

L’onboarding comprende sia attività amministrative, sia azioni mirate all’accoglienza e alla condivisione delle policy interne. È importante ricordare che l’ingresso di una nuova persona riguarda tutti i colleghi, non solo l’ufficio HR. Il processo include incontri con il gruppo di lavoro, il reparto, la linea di lavoro, i responsabili, la formazione, materiali cartacei, contenuti digitali, video e molto altro.

Un inserimento ben strutturato aiuta il nuovo arrivato a sentirsi parte del gruppo e a comprendere il proprio ruolo all’interno dell’organizzazione.

Come accogliere al meglio un nuovo collega

Il primo giorno di lavoro non dovrebbe mai essere lasciato al caso: ogni dettaglio contribuisce a costruire un’esperienza positiva. Pianificare obiettivi chiari per i primi mesi, definendo le mansioni e stabilendo momenti di confronto regolari, aiuta il nuovo arrivato a orientarsi meglio e a sentirsi subito coinvolto.

Vediamo alcune attività pratiche da pianificare in questa fase:

  • Accoglienza e presentazione ai nuovi colleghi
  • Condivisione di informazioni pratiche, organizzative e burocratiche
  • Tour degli spazi aziendali
  • Creazione dell’agenda delle attività per i primi giorni
  • Formazione su procedure e policy aziendali
  • Formazione tecnologica su piattaforme e strumenti
  • Formazione relativa al ruolo e alle mansioni specifiche
  • Incontri con i manager
  • Preparazione della postazione di lavoro
  • Attivazione di badge, credenziali e accessi
  • Compilazione della documentazione per i nuovi assunti
  • Introduzione ai piani di welfare e benefit aziendali

Un percorso che va oltre le prime settimane

Un buon onboarding comincia nel momento in cui l’offerta di lavoro viene accettata e può proseguire per diversi mesi. Portare i nuovi assunti a essere produttivi e autonomi è un processo lungo che comprende orientamento e formazione operativa.

Anche se un nuovo assunto ha fatto le sue ricerche, è importante colmare eventuali lacune e raccontare la storia, la missione, i valori e le tappe fondamentali dell’organizzazione. I nuovi assunti vogliono sapere cosa ci si aspetta da loro, condividendo anche una prima idea del percorso di crescita professionale. Senza indicazioni chiare, cresce l’incertezza e calano le performance.

Formazione e supporto: le chiavi del successo

Ogni ruolo richiede un percorso formativo personalizzato, strutturato e coerente con la cultura aziendale. Il coinvolgimento dei responsabili di area e dell’ufficio HR è essenziale per monitorare i progressi e raccogliere feedback.

Fornire strumenti adeguati come postazione, materiali, contatti utili, aiuta il nuovo assunto a essere operativo sin da subito. L’affiancamento con un tutor esperto può fare la differenza, favorendo un’integrazione più rapida e naturale.

Un buon inizio fa la differenza

Senza un onboarding ben organizzato, il rischio è che i collaboratori si sentano disorientati o poco coinvolti. Al contrario, un’accoglienza curata trasmette fiducia, stimola la motivazione e permette a ogni persona di esprimere al meglio il proprio potenziale.

Speriamo che questi spunti vi possano essere utili nel vostro onboarding aziendale.

Restiamo a disposizione per ogni approfondimento.

Cordiali saluti,

Paladin Gabriele

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