Lettera dal Consulente

L’Azienda sostenibile: il prodotto delle nostre scelte individuali

  • Cosa fa Studio Paladin per l’ambiente

  • Verso un’ecologia “integrale”

  • Consumatori più coscienti

Da tempo desideriamo comunicarvi, in forma un po’ più approfondita, il nostro spirito ecologico e quanto stiamo facendo a proposito.

Come è ormai evidente, giacché la questione climatica ci sta toccando da vicino, non vi è Azienda che non parli o pubblicizzi le soluzioni sostenibili che sta attuando; fortunatamente, l’Europa in prima linea si è mossa decisa verso un futuro verde.

Ovviamente, e qui intendiamo sottolinearlo, è bene tenere sempre l’occhio vigile: se da un lato molte aziende stanno veramente adottando soluzioni sostenibili, altre, al contrario, hanno il solo scopo di tingersi di verde. Nel farlo, infatti, tali imprese stanno adirando le associazioni ambientalistiche impegnate nella battaglia contro il greenwashing.

Ci tengo a precisare che il problema ecologico non può essere inteso in senso strettamente etimologico. Oltre all’abbandono di quei riprovevoli fenomeni inquinanti, alle sostanze tossiche e quant’altro, l’ecologia andrebbe intesa quale un fenomeno comportamentale.  Non può che risultare fondata la tesi per cui, in linea con le manifeste prese di posizione di Papa Francesco, dovremmo virare verso un’ecologia integrale, intesa quale sensibilità non solo verso l’ambiente ma anche nei confronti dei popoli, degli sfruttamenti, e delle disuguaglianze. Lo Studio Paladin, in questo senso, è appena stato riconosciuto dall’UNHCR (Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati) in quanto voi, clienti, avete ospitato alcuni soggetti svantaggiati presso le vostre imprese.

Ciò che molto mi sta a cuore sono i dati, ormai diffusi da molti mezzi di comunicazione, i quali ci dicono che è aumentata in modo incredibile la proporzione di CO2 in atmosfera, rispetto al periodo preindustriale. In pochi anni, 120 anni, siamo passati da meno di 300 ppm (parti per milione) di CO2 a 420 ppm. Se scritto così, senza un approfondimento, potrebbe sembrare una cosa da poco, basti pensare che l’ultima volta che si è raggiunto questo limite, circa 800 milioni di anni fa, i mari erano più alti di adesso di qualche centinaio di metri. Ricordo io stesso che, a casa dei miei genitori, nel basamento dell’abitazione, c’era una pietra scavata a Tarzo con in bella vista una conchiglia fossilizzata nella roccia; il livello del mare era dunque più alto di Tarzo…

Il monito degli scienziati continua da tempo ma, ciò nonostante, l’asticella di livello tollerabile di CO2 in atmosfera viene continuamente alzata. Tutto ciò comporta una crescita di poco meno di 3 ppm all’anno, vi consiglio ad esempio il sito dell’osservatorio di Mauna Loa che esibisce aggiornamenti giornalieri nel merito, con grafici e simulazioni.

Ciò che voglio condividere con voi è il fatto che dobbiamo agire con prontezza. So per certo che molti miei clienti si stanno muovendo in questa direzione, con iniziative davvero apprezzabili e che consiglio loro di condividere con il mercato. Sostengo questo in quanto, soprattutto i giovani, desiderano aver di fronte ed acquistare da aziende sostenibili. Da parte nostra, posso dire che lo Studio Paladin non solo non produce CO2 ma addirittura contribuisce a diminuire quella esistente. Abbiamo infatti appena installato un secondo impianto fotovoltaico che ci consente di produrre mediamente 85 Kw giornalieri (nelle belle giornate), e questi sono molti di più di quanti complessivamente ne consumiamo, circa il triplo. I Kw prodotti in più servono a ridurre l’uso di fonti fossili perché vengono immessi in rete e vengono utilizzati da altre aziende e famiglie.

In aggiunta, abbiamo preso parte ad un bando con un progetto, già accettato ed in corso di elaborazione, nel quale introdurremo l’uso di una piccola auto elettrica per il nostro personale, il tutto alimentato dagli impianti ad energia solare.

Ovviamente noi non siamo un’azienda Industriale, per cui per noi è più facile raggiungere questi obiettivi che, peraltro, da soli non bastano. Cerchiamo infatti, in aggiunta a quanto premesso, di utilizzare la bicicletta o di muoverci a piedi quando il tempo lo permette, di evitare un uso sconsiderato di voli aerei, come pure di consumare una modesta quantità di carne, visto l’impatto degli allevamenti agricoli nella questione climatica.

È quindi con soddisfazione che possiamo concludere con voi che davvero siamo ad impatto zero e che contribuiamo a diminuire la CO2 immettendo energia in rete. Questi sono piccoli aspetti di cui, però, andiamo veramente fieri.

Paladin Gabriele

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